Quando si parla di centri sociali è molto facile prendere le parti di chi sottolinea come l’occupazione di strutture fatiscenti o semplicemente abbandonate a se stesse sia tanto una violazione della proprietà privata, quanto e soprattutto una manovra capace di arrecare danno al patrimonio immobiliare di un intero quartiere. Eppure non mancano i casi in cui l’occupazione di spazi da parte di collettivi di artisti, performer e collettivi di giovani abbia avuto il merito di ridare lustro a tutta la zona in cui è avvenuta la creazione di un centro sociale, a riprova che la cultura può far gioco al mercato del mattone in maniera più chiara di quanto si possa pensare. Vediamo insieme qualche esempio. continua a leggere »